Betti: “La questione stadio è nata per un errore dell’amministrazione comunale”

“La questione stadio è nata per un errore dell’amministrazione comunale. Non esiste che uno viene a spendere tanti soldi per una squadra di calcio in C e deve fare anche dei lavori di consolidamento. Se lo stadio è di proprietà del Comune, i lavori spettano al Comune, come tra l’altro sta succedendo al campo scuola e come succederà al palasport”. Così Leonardo Betti, tifoso bianconero e consigliere del Siena Club Fedelissimi, interviene a Studio Robur Zoom, su Canale 3 Toscana, riguardo al tema Franchi, con lo stallo dei lavori che potrebbe costringere la Robur a giocare fuori città le partite casalinghe.

“Abbiamo un presidente che si è chiuso a riccio – continua Betti – come Fedelissimi più volte abbiamo chiesto un incontro con lui o la partecipazione dei giocatori a qualche nostra iniziativa. Adesso ci ha mandato una lettera dove ci dice di abbassare lo striscione perché dà noia alla pubblicità. Questo sembra un presidente che ce l’ha con i tifosi. Il Siena ha 2.000 abbonati, nessuno chiede la luna ma un rapporto di trasparenza sarebbe di auspicio. Arrivano tantissime voci negative, alcune vere, altre ingigantite. Il tempo dirà come stanno le cose, il 16 febbraio con le prossime scadenze ci sarà la cartina di tornasole. Io do un consiglio a Montanari: esca da questo suo guscio, faccia dichiarazioni pubbliche, parli coi tifosi, non solo con i Fedelissimi ma anche con i ragazzi della curva. Basterebbero piccole cose. L’anno scorso il Siena era in difficoltà di classifica enorme, ci fu un mercato assurdo, ma non c’era questo clima allo stadio perché venne Trabucchi a una nostra assemblea dicendo che dovevano risparmiare sugli stipendi per arrivare a fine stagione. Basterebbe trasparenza e chiarezza. Se Montanari si chiude e guarda i tifosi come nemici, questo è quello che succede allo stadio”.

Fonte: Fol