Ben più di una perplessità
Sono ormai anni che anche sentiamo riecheggiare anche quella litania che parla di vivaio, di settore giovanile, di sostenibilità dei costi e proprio in questi ultimi campionati i club italiani si sono mostrati più sensibili nei riguardi dei giovani.
Vuoi le ristrettezze economiche in cui navigano le squadre di ogni categoria, vuoi la moda della Cantera, ma un po’ dappertutto sembra davvero irrinunciabile l’obiettivo di metter su un vivaio competitivo.
Anche a Siena si è investito molto sul settore giovanile ed anche bene oserei dire, tutti ricordiamo la sfortunata finale scudetto della nostra primavera contro il Palermo, però, proprio quando anche la prima squadra poteva beneficiare dei nostri talenti fatti in casa e per di più nel campionato di B dove sono in vigore limitazioni per i tesseramenti, ecco che giocatori più promettenti vengono allontanati dalla Robur.
Tutto questo a mio avviso assume dei contorni di assurdità, soprattutto visto anche lo scarso utilizzo di alcuni giocatori della prima squadra e quindi di stipendi pagati ad affezionati spettatori della tribuna. Mi chiedo, ma Buchel non poteva rimanere al posto di Mounard e Pettinari? Oppure, Mannini (giusto oggi spedito in prestito alla primavera dell’Inter) non poteva esser la riserva di Del Grosso al posto di Rossi? E il contributo di Giannetti (2 presenze in Europa League con tanto di rete al Manchester City) sarebbe stato davvero così diverso da quello di un Immobile impiegato col contagocce?
In più, proprio per quello che riguarda Giannetti e Mannini, c’è anche il rammarico di non aver visto giocare due senesi purosangue con la maglia della Robur, cosa che non accade da molti anni e che avrebbe dato grande soddisfazione a tutti i senesi.
L’unico dei nostri giovani effettivamente impiegati è Larrondo, che però non ritengo del tutto un prodotto del nostro vivaio in quanto su di lui fu fatto un investimento importante e per gli standard dei settori giovanili era già grandicello, si trattò più di un acquisto in prospettiva a medio-corto termine.
Ho paura, che come sempre nel nostro paese gli investimenti sui giovani si facciano più a parole che nei fatti, perchè se non si ha il coraggio dargli fiducia è inutile continuare a spendere risorse ed energie. (Laerte Mulinacci)
Fonte: Fedelissimo online