Bellandi: “Gli allenatori non sono riusciti a far dare il massimo alla squadra. Armeni? Non dobbiamo prendere a calci chi investe”
A RadioSienaTv è intervenuto l’ex direttore generale del Siena Andrea Bellandi. Queste le sue dichiarazioni:
Imolese – “Quando a quaranta minuti dalla fine stai perdendo 2-0 la settima partita consecutiva, tutto era ipotizzabile tranne la reazione, finalmente una reazione da squadra. Non è mancato l’impegno da parte di nessuno. Credo sia il primo grande segnale, che funziona l’allenatore e questo sistema”.
Varela – “È venuto in C per l’affetto che nutre verso Perinetti, ora ritorna nella sua categoria. Non ci trovo nulla di strano. L’assenza del fratello si è vista in termini di rendimento: finché lui era rimasto qua prima del famoso incidente, il ragazzo aveva un rendimento al di sopra della categoria. Poi è stato discontinuo e ha avuto infortuni”.
Mercato – “A gennaio è normale prevedere dei rinforzi. Continuo a giudicare le prossime 4 partite dopo la Reggiana quelle che dovranno dare la giusta dimensione a questa squadra. Cercherei di non perdere qualche pezzo importante, poi dobbiamo recuperare il gap perso con l’addio di Varela”.
Infortuni – “Credo sia un’anomalia tale che nei prossimi 20 anni non dovremmo avere alcun infortunio. Basta chiedere a Causarano se abbia mai trovato una situazione del genere in tutta la sua carriera”.
Duello – “Il Modena è più strutturata, la Reggiana ha un grande allenatore che la sta facendo rendere. Speriamo se ne vadano tutte e due in funzione dell’anno prossimo. Se mi manca la gestione sportiva? No, faccio il tifo per il Siena”.
Reggiana – “Le partite che ci interessano sono quelle dopo, ma non abbiamo nulla da perdere. Servirà più che altro per ritrovare certi meccanismi all’interno del gruppo, non dovremo perdere la testa. Infatti mi accontenterei di uscire da Reggio Emilia senza squalifiche e infortuni”.
Classifica – “Con le squadre dalla quarta alla decima posizione, se si elimina la mezz’ora con l’Ancona, sono tutte partite che il Siena ha dominato. Questo è il Siena. Se trova un minimo di assetto oltre che un equilibrio mentale ancor prima che tecnico il valore è quello. Non è pensabile possa stare da un’altra parte”.
Allenatori – “Non sono riusciti a far dare ai ragazzi il massimo. La dimostrazione è l’amalgama che è riuscito a trovare in un mese senza partite l’attuale tecnico. Se è mancato il feeling tra gli allenatori e Perinetti? La squadra è stata costruita insieme all’allenatore, con un ritiro fatto con alcuni giocatori e un campionato fatto con altri. È questo il problema. Poi ci sono stati anche gli infortuni”.
Proprietà – “Sicuramente gli armeni non sono nati con Siena piantata in testa, non c’è dubbio che abbiano interessi collaterali. Noi dobbiamo essere attraenti come città, dobbiamo smetterla di prendere a calci chi viene ad investire. Altrimenti saremo sempre qui a dire che dobbiamo fare, ma con i soldi di chi? Siamo una città di 50000 abitanti, una città molto modesta per le pretese che ha. Se si hanno pretese dobbiamo essere disponibili al dialogo. Gli armeni hanno investito; da Gazzaev a Gilardino è normale la contestazione del tifoso sportivo. Molto meno normale la contestazione del senese inteso come colui che dovrebbe accogliere chi viene ad investire in maniera assolutamente legittima”. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol