Atalanta, Talamonti: “Conte? Pensiamo a giocare e basta”

Siena-Atalanta, ovvero Conte contro Doni. Ma per il gustoso rendez-vous tra profeta rinnegato e bandiera nerazzurra, dopo il tagliente scambio estivo a mezzo stampa, la palla passa al campo. Appuntamento al "Franchi" sabato pomeriggio, dunque. E a Zingonia, a parlare della sfida contro il passato recente da rimuovere ed esorcizzare, con quel mancato traghettatore in corsa capace evidentemente di evocare solo cattivi ricordi, c’è un altro "grande escluso" dell’epoca: Leo Talamonti. Uno della vecchia guardia che durante la gestione dell’attuale tecnico toscano aveva trovato difficoltà a trovare spazio nell’undici titolare. A lui erano costantemente preferiti Peluso e Bianco.

Contro il Siena sarà la prima vera occasione di mostrare la forza dell’Atalanta.
"Non c’è motivo per allarmarsi: scendiamo per fare la nostra partita come al solito – spiega ai microfoni di TuttoAtalanta.com – Conosciamo il modo di giocare degli avversari perché Conte ha tentato di impostarlo l’anno scorso da noi. Dovremo stare attenti alle ripartenze e alle palle filtranti, facendo bene attenzione a chiudere a doppia mandata le corsie laterali".

Lo spogliatoio, con il quale Conte non riuscì ai tempi a trovare feeling, come affronterà il match clou?
"Con la massima fiducia e tranquillità. Non c’è spazio per altro che per il calcio. Le polemiche vanno definitivamente accantonate: in Argentina c’è un proverbio che consiglia di non aggiungere troppa legna al fuoco… Direi che sull’argomento si sono spese moltissime parole, e non sarò certo io ad aprire un altro capitolo".

A Pescara hai toccato quota due nelle presenze del 2010/2011, dopo la mezza partita con il Frosinone. Gli acciacchi fisici sono alle spalle?
"Ho avuto un inizio di stagione un po’ travagliato per via dei ricorrenti fastidi al piede destro, che hanno inficiato parte della mia preparazione precampionato. Anche Manfredini è stato fermato da qualche problema, ma ora la coppia centrale della difesa pare si sia ritrovata. Un buon viatico per la nostra corsa verso la serie A".

La tanto vituperata terza linea atalantina, bene o male, dopo quattro turni ha ancora uno zero alla voce "reti subite".
"La squadra ha mantenuto l’ossatura della scorsa stagione ma s’è rafforzata con alcuni innesti di qualità. C’è bisogno di tempo per raggiungere l’amalgama tra vecchi e nuovi: se si soffre sulle palle inattive non è questione di un solo reparto. Ma ci stiamo attrezzando".

Contro la premiata ditta Mastronunzio-Calaiò tu e compagni non avrete vita facile.
"Sono due classici bomber di categoria, quindi da tenere d’occhio e rispettare per principio. Però chi veste la maglia dell’Atalanta non può avere paura di nessuno: la concentrazione è la base di tutto, il resto lo faranno l’esperienza e il mestiere che non ci mancano certamente".

Per finire, una battuta sulle prospettive di questo Colantuono-bis. E’ un’Atalanta che può stupire?
"E’ un’Atalanta che non può non centrare il bersaglio, arrivando puntuale all’appuntamento con la A. E’ un discorso interrotto bruscamente che vogliamo riprendere con tutte le forze. E quanto al mister, che conosco dal mio arrivo a Bergamo (era il 2006/2007, la stagione dell’ottavo posto con il record di punti nerazzurro nella massima serie: 50, NdR), posso solo dire che ha carattere e preparazione tali da non temere di fallire l’obiettivo.
Fonte: TuttoAtalanta.com