Arbitri, la rivolta del Livorno:: «Non ci vogliono in serie A»
Una settimana dopo i torti subiti a Firenze, il Livorno si trova ancora a scontrarsi con l’ arbitro. Prima Celi, ora Morganti. E nell’ambiente circolano cattivi pensieri. Tutti, dal presidente Aldo Spinelli al tecnico Serse Cosmi al capitano Cristiano Lucarelli alzano la voce. Cosmi è avvelenato.
«Qualcuno pensa che il Livorno non serve alla serie A, ma invece è la serie A che ha bisogno del Livorno perché questa è una roccaforte del calcio vero».
Cattivi pensieri e giudizi severi. Il tecnico amaranto attacca gli arbitri, si arrabbia con il presidente dell’Aia Marcello Nicchi quando da Stadio Sprint gli dice di abbassare i toni.
«No, replica l’ allenatore, bisogna dire le cose come stanno. Le cose vanno registrate».
E poi spiega.
«Cribari doveva essere espulso per il fallo da rigore su Lucarelli. Non dico che avremmo vinto, ma saremmo stati noi in superiorità numerica e in vantaggio per tutta la partita. L’ espulsione di Moro è giusta, ma perchè domenica alla Fiorentina non hanno espulso Donadel per un fallo molto più plateale?». «Vedo cose che non mi piacciono da settimane – spiega – è la sesta volta che rimaniamo in 10. Forse paghiamo qualcosa al di fuori del campo. Vedrete che alle tv faranno capire che Cribari non era da espellere. Il rigore per il mani di Codrea? Sono onesto non l’ ho visto e non ne parlo».
Ai cattivi pensieri di Cosmi si associano quelli del presidente Spinelli.
«Se non ci vogliono più in A ce lo dicano. Quello che è successo l’hanno visto tutti e non fatemi aggiungere altro perchè sono stato già deferito. Ma al di là di questo abbiamo il dovere di lottare e credere nella salvezza».
In scia arriva l’ amarezza e la delusione di Lucarelli.
«Siamo stati penalizzati dall’arbitro, ancora una volta – lamenta – anche se errori gravi ne abbiamo commessi anche noi perchè da quando siamo rimasti in 10 le cose sono cambiate e non siamo stati in grado di mantenere il vantaggio. Hanno pesato molto le squalifiche di Pulzetti, Rivas e Filippini rimediate dopo la partita di Firenze. Con loro in campo avremmo avuto più esperienza e invece non avevamo alternative e abbiamo finito con tre ventenni in difesa».
Ma sono i torti arbitrali che pesano nella testa di Lucarelli.
«Livorno scomodo in A? L’ ultima volta che ne ho parlato ho pagato 30 mila euro di multa. Preferisco lasciarli per i miei dipendenti (i giornalisti del Corriere di Livorno, ndr). Nelle ultime settimane non ci è stato dato quello che ci spettava. Il Livorno vuole solo che venga applicato il regolamento. E oggi Cribari doveva essere espulso e Codrea ha fatto fallo di mano in area ed era rigore. Alla fine sono andato da Morganti per dirgli che dovevamo essere noi 11 contro 10 e abbiamo finito all’incontrario. Noi comunque non molliamo».
Fonte: Il Messaggero