Alla ricerca della serenità perduta
Sette turni senza una vittoria, una striscia che definire negativa non è giusto, ma che considerarla positiva diventa un difficile esercizio di ottimismo, soprattutto alla luce degli avversari incontrati. L’ultima vittoria porta la data del 22 gennaio quando il Siena fece bottino pieno sul campo del Montevarchi, bissando la vittoria del turno precedente contro l’Imolese. Poi due pareggi casalinghi contro l’Olbia e il Pontedera, la rovinosa caduta a Cesena e ulteriori pareggi contro Torres, a Rimini, Recanatese e l’ultimo con il S.Donato Tavarnelle. Il Siena brillante e bello da vedere del girone di andata è ormai un ricordo e questo al netto di infortuni, squalifiche e turbolenze varie che hanno accompagnato da qualche settimana la squadra. Abbiamo conosciuto una squadra concreta, che dimostrava sempre la gioia di giocare, che le inventava di tutte per superare gli avversari, spesso riuscendoci, un’immagine ben diversa dall’attuale. La squadra è tesa, non dimostra più la spensieratezza dell’inizio stagione, gioca con la paura di sbagliare e senza rischiare mai la giocata, sintomo questo di una perduta serenità. Non manca l’impegno, non è mai mancato, sia di chi scende in campo che di chi li guida dalla panchina, ma è indubbio che qualcosa non funzioni più come prima. Molto hanno contribuito gli infortuni, è fuori discussione, assenze che hanno costretto Pagliuca ad inventarsi la squadra da schierare. Mancano ormai otto partite, più eventuali playoff, alla fine della stagione, non sono tante, ma nemmeno poche, sicuramente sufficienti per mantenere positivo il giudizio della stagione. In questo finale vorremmo rivedere quella squadra che ci ha fatto innamorare nel girone di andata, poi arriverà il tempo di esprimere il proprio giudizio a 360°, mettendo sul piatto tutto, le cose belle e gli errori commessi, non per aprire un processo, ma per evitare di ricaderci ancora. (Nicnat)
Fonte: FOL