Agnelli: “Ho lasciato il Siena con dispiacere, ma ero arrivato alle ultime partite esaurito”
Da qualche settimana, Claudio Agnelli non è più l’addetto agli arbitri della Robur. “Il ruolo che mi avevano chiesto di ricoprire l’ho fatto con passione e mi sono divertito, in fondo mi sento ancora arbitro dentro. Ho accettato volentieri e mi sono impegnato al massimo – racconta a RadioSienaTV durante “Fuoricampo” – ma ci sono stati momenti difficili. L’addetto all’arbitro deve aspettare che arrivi la quaterna, essere a disposizione e cercare di capirne i bisogni. La parte più difficile è controllare che tutto sia tranquillo. In questo ci sono stati problemi, perché troppe volte mi sono ritrovato in situazioni non piacevoli per certi comportamenti che non condividevo”.
Agnelli spiega come è arrivato alla decisione di lasciare: “Fino ad un certo punto è andato tutto bene poi la cosa è diventata faticosa, allora ho chiesto delle garanzie che purtroppo non sono state rispettate. Per me la parola è oro, in più mi sono trovato in situazioni difficilissime. Aggiungo che bisognerebbe capire cosa vuol dire fare il dirigente, ruolo che in una società importante come il Siena è ancora più impegnativo ma che vale a qualsiasi livello. Se dall’altra parte trovi comportamenti che non condividi – sottolinea – bisogna avere la forza di dire basta. Sono arrivato alle ultime partite esaurito. Erano 5 ore di impegno che vedevo non considerato da chi doveva fare altrettanto. Me ne sono andato con dispiacere, perché io per il Siena darei tutto. Sono sempre stato tifoso e sempre lo sarò, però bisogna darsi una regolata”.
Spesso al centro del dibattito c’è stato il rapporto tra il tecnico Pagliuca e gli arbitri, sul quale Agnelli viene interpellato: “Gli arbitri di Serie C sono ragazzi educati che guardano dritti per la loro meta, a volte però si trovano in situazioni incresciose, soprattutto il quarto uomo. Vengono a Siena sapendo che c’è questa caratteristica di vivacità da parte dell’allenatore. Il problema è che ci sono delle regole: se non fanno rispettare le regole, l’osservatore gli toglie mezzo punto. Con molti sono entrato in confidenza, mi ripetevano: “L’osservatore mi ha detto che dovevo intervenire prima”. Se dici ad un allenatore per 4/5 volte di non uscire dalla sua area, di non fare il polemico, di non alzare la voce poi devi prendere provvedimenti. A volte sentivo dire: “Ce l’hanno col Siena”. È perché in effetti qualche volta è capitato di essere andati fuori dalle regole. Chi non le rispetta sa che ci sono dei provvedimenti. Nessuno ce l’ha col Siena, arbitri e quarto uomo fanno le loro valutazioni. Se tirano fuori i cartellini e mandano negli spogliatoi anzitempo è perché qualcuno si comporta in malo modo. (J.F.)
Fonte: Fol