Adesso il Siena è anche a rischio pignoramento
Forse una goccia nel mare, ma senz’ altro l’esempio delle acque torbide in cui naviga il Siena. La società bianconera è infatti a rischio pignoramento di beni mobili e immobili per un debito contratto con la Teknoflorence, per una cifra intorno ai quindicimila euro. Sembra incredibile visti i numeri, ma tant’è. Il Tribunale di Firenze ha reso esecutivo il decreto e da un giorno all’altro gli ufficiali giudiziari potrebbero presentarsi nella sede di via della Sapienza per procedere con il pignoramento. A raccontare la storia è Daniele Scarioni, l’amministratore delegato di Teknoflorence, azienda con sede a Empoli che tratta macchinari sanitari e per il recupero agonistico. “Abbiamo allacciato rapporti con il Siena da diversi anni – ci racconta – come con altre società di serie A come Chievo e Catania e dopo aver lavorato anche per la Nazionale. Al Siena abbiamo fornito gratuitamente per due anni un apparecchio che utilizza le onde d’urto per la riabilitazione e il recupero degli atleti. Al termine di questi due anni e dopo una lunga trattativa abbiamo stipulato un contratto di cessione con un pagamento irrisorio, qualcosa come 1800 euro compresa Iva al mese, per dodici rate totali. Il contratto, firmato dal presidente Mezzzaroma, è del settembre 2012. A dicembre, quindi già con ritardo, abbiamo ricevuto le prime due rate, poi più niente”. E da quel momento i rapporti si sono interrotti: la ditta di Empoli è stata costretta ad andare avanti per vie legali. “Dopo i continui solleciti per alcuni mesi, con risposte anche di scherno, abbiamo proceduto tramite il nostro legale e a maggio scorso il Tribunale di Firenze ha concesso il decreto ingiuntivo con immediata esecutività, vista la documentazione da noi presentata. Circa dieci giorni fa il Siena ci ha chiesto di poter procedere al saldo di tutta la cifra entro il 30 giugno, in modo che venisse bloccato il pignoramento. Abbiamo accettato, ma il bonifico non è stato effettuato”.
Di conseguenza si va verso il pignoramento, quindi i beni mobili e immobili che gli ufficiali giudiziari troveranno verranno, per l’appunto pignorati, per permettere il recupero della cifra che spetta alla Teknoflorence. Una situazione che è la fotografia della condizione finanziaria attuale della Robur. Certo, si potrà dire, poca cosa rispetto alle questioni che riguardano l’iscrizione alla B e agli stipendi, ma certo una cartina al tornasole. Senza contare i danni di immagine e senza contare le problematiche dell’azienda fornitrice. “Capirete – aggiunge Scarioni – che per una società piccola come la nostra ventimila euro sono comunque una cifra importante. Le questo sono molto deluso dall’atteggiamento della società bianconera anche in questi mesi. Io mi sono affezionato ai giocatori e allo staff, avendo lavorato così a lungo con loro, ma l’atteggiamento della proprietà è stato davvero deludente. Adesso voglio andare avanti per recuperare quanto mi spetta”.
Fonte: Corriere di Siena