A ROMA NON E’ SUCCESSO NIENTE…
40.000 euro di multa ciascuno a Lazio e Roma, 20.000 euro a Totti. É questo il verdetto del giudice sportivo in merito ai fattacci accaduti domenica pomeriggio prima, durante e dopo il derby romano. Cosa sarebbe successo? Secondo le cronache scontri tra tifosi di violenza inaudita, auto bruciate, un ferito grave, persone fermate con armi da taglio, addirittura un padre e un figlio con la macchina contenente un vero e proprio arsenale, per il mondo del calcio poco o niente. Gli scontri si sono verificati anche dentro lo stadio Olimpico, ma per il giudice sportivo tutto questo si è tradotto in pochi spiccioli di multa. Domandina facile facile: pensate che quanto accaduto domenica, invece che a Roma, avesse avuto luogo, per esempio, a Siena, Parma o Livorno, avrebbe avuto le stesse sanzioni? I fatti parlano chiaro: no, assolutamente no. Prendiamo nuovamente atto che la giustizia sportiva non è assolutamente uguale per tutti, adesso come non mai. Il peso politico di certe squadre fa si che le sanzioni, ma anche le condanne tramite mass media, siano di carattere diverso e diseguale. Abbiamo ancora nelle orecchie gli strali che giornali e tv gettarono addosso alla nostra tifoseria, quando De Rossi fu fatto oggetto di un coro offensivo che, tra l’altro, portò le autorità sportive a sanzionare il Siena con ben 10.000 euro di multa.
Ci chiediamo anche a cosa servirà la tessera del tifoso di fronte a questi episodi, a certi personaggi che niente hanno a che vedere con il tifo calcistico, ultras o meno. Colui che va alla partita e, a prescindere da quello che succede, accoltella una persona, non possiamo giudicarlo che in una maniera sola: un delinquente. Ovviamente se non appartiene al tifo romanista o laziale….
Ci chiediamo dove siano in questo momento tutti quei politici che in occasione dei cori contro De Rossi, effettuarono anche un’interrogazione parlamentare….ora staranno già affilando le armi per gettare acqua sul fuoco su quanto accaduto all’Olimpico, nel loro stile di faziosi.
Sbagliamo noi a comportarci meglio e a condannare e segnalare certe situazioni? Noi, crediamo di no. Anche nella nostra città siamo stati, in passato, più “cattivi”, ma mai ai livelli raggiunti da certe tifoserie.
Noi crediamo che “ultras” non voglia dire accoltellare o bruciare un’auto e per questo andremo avanti per la nostra strada, sperando che qualcuno riesca ad aprire gli occhi, ma ne dubitiamo fortemente. Di esempi come Totti, un campione che con la maglia della Nazionale sputa ad un avversario ai campionati europei, che irride ai limiti dell’offesa i tifosi avversari, che successivamente rifiuta anche la convocazioni in Nazionale, noi possiamo fare anche a meno (Antonio Gigli)
Fonte: Fedelissimo online