Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

Il percorso del Siena va avanti senza scosse. Piccoli passi per raggiungere quota sicurezza. Grazie soprattutto ad un gruppo indomito di giocatori che, nonostante situazioni non idilliache all’interno dello spogliatoio e non certo per colpa loro, la domenica o quando ve ne è l’occasione sfoderano prestazioni di notevole professionalità e attaccamento alla maglia. Cose che, visti i reiterati comportamenti in campo e in altre situazioni, sembrano mancare invece in gran parte della società a livello dirigenziale. Ma la barca costruita sapientemente da chi invece sa fare calcio (perché ha fatto e diretto miracoli calcistici in serie ben superiori all’attuale)  e inopportunamente è stato messo all’angolo in una sorta di mobbing, regge. Regge in molti suoi esponenti in campo anche se si cerca sempre di mettersi nei guai. Non bastassero i vari infortuni e squalifiche e il clima pesante all’interno dello spogliatoio. Questa società si auto flagella mettendo fuori rosa giocatori. Sul fatto che poi il Patron –o presunto – ottemperi le scadenze federali è una NON notizia. Ci mancherebbe anche questo. Quindi prendiamoci questo pareggiaccio colto all’ultimo tuffo dopo una partita che aveva palesato luci ed ombre nel pieno rispetto del Siena targato Montanari.

Mezzo pieno

Il pareggio. La serietà dei giocatori che sembrano giocare per non voler deludere quei tifosi che, nonostante 4 goal subiti in quel di Cesena dopo una trasferta fantozziana, li accolsero con applausi e cori. Una sorta di patto d’acciaio fra giocatori e tifosi. E che anche ieri sono usciti fra gli applausi e cori. Leali come sempre anche contro situazioni di spogliatoio che in altri momenti hanno fatto vedere ben altri atteggiamenti in campo. Infine da rimarcare che oramai le voci a supporto dei rappresentanti societari sono ai minimi storici e la contestazione sta assumendo numeri e condivisione pressoché totale in tutti i settori della stadio.

Mezzo vuoto

Una situazione che non può rallegrarci. Non piace a nessuno venire allo stadio per contestare, urlare ed inveire, significa non godersi l’evento, la passione per la tua città, ma purtroppo la situazione è questa e sicuramente non andrà a migliorare. Anzi potrebbe anche peggiorare e diventare una contestazione forte e preoccupante perché certo non fa star bene nessuno: né squadra né tifosi né dirigenti. Di fatto non fa stare bene la città e sta rappresentando un ulteriore problema per l’Amministrazione. Mi sembra. Forza Siena, forza La Robur.

Fonte: FOL