La pagella dell’arbitro di Gubbio-Siena a cura di Mario Lisi

L’arbitro Davide Di Marco da Ciampino lo avevamo già visto all’opera nella vittoriosa gara casalinga della Robur contro la Reggiana alla seconda giornata di campionato ed in quell’occasione non demeritò certamente, anzi lo definii un “incontrista” che non si tira indietro quando c’è da farsi rispettare.

La sostanza della sua prestazione in Gubbio – Siena è stata praticamente la stessa: si è confermato arbitro “da battaglia” più che elemento di gran classe ma comunque di sicuro affidamento per partite come quella tra rossoblu e bianconeri. D’altra parte, nel contesto di una partita giocata con i nervi a fior di pelle tra continue proteste, assembramenti, accenni di rissa e facce dei giocatori stravolte dalla tensione, il direttore di gara non poteva brillare più di tanto se non nel riuscire a portarla in fondo alla meno peggio. E così ha fatto, spezzettando continuamente il gioco, dividendo i contendenti stile arbitro di boxe e letteralmente, tra campo e panchine, fondendo i cartellini (compreso un rosso per l’eugubino Bonini); potevano essere addirittura di più perché, regolamento alla mano, di occasioni per comminare altri provvedimenti disciplinari ce ne sarebbero state a iosa (vero Mbakogu?), non ultima quella ingenuamente offerta a Di Marco da Raimo, graziato nel finale nonostante avesse preso per la maglia un avversario, inutilmente quanto  vistosamente.

Da far notare poi l’insolito fatto che l’arbitro romano abbia consentito (anche in occasione della prima rete…) che giocatori della squadra attaccante stazionassero a ridosso della barriera avversaria in occasione dei calci di punizione “dal limite” e non almeno ad un metro di distanza come è previsto da un paio di anni.

Tirando le somme e guardando alle precedenti gare dirette quest’anno da Di Marco in serie C, si capisce che è un arbitro tenuto in considerazione dal designatore per partite di una certa difficoltà, magari da affrontare con la sciabola e non col fioretto. C’è da vedere, essendo ormai al quarto anno nella categoria, se tali gare gli vengono affidate in vista di un salto in quella superiore oppure perché torna utile per togliere dal fuoco le castagne più scottanti in giro per l’Italia. Personalmente propenderei per questa seconda ipotesi. VOTO    6

 Mi permetto di concludere, a questo punto della stagione, con una breve divagazione sulla Robur. Adesso che è a tutti evidente che il bel giocattolo di inizio campionato non è più tale, il presidente Montanari, il DS  Salvini, mister Pagliuca & company non continuino ad essere così suscettibili di fronte alle critiche che potrebbero arrivare ancora. Dunque comincino a farsene una ragione e magari a non fare troppo caso se chi le fa indossa la cravatta oppure no…

Fonte: FOL