Tra polemiche e baruffe (…evitabili) verso Siena-Ancona
Tre partite per mettere la parola fine a questa stagione, tre settimane in cui si scriverà il nostro destino! La classifica, per quanto ancora non ci dia sicurezze è dalla nostra parte, ma ci sarà da difendere un vantaggio che non è poco, ma nemmeno tanto. Le nostre speranze di salvezza sono legate al nome di Pasquale Padalino che, nonostante l’impressionante numero di infortuni e le alchimie tattiche cui è costretto ad inventarsi ogni domenica, tiene ben salda la barra del comando. Non vince, è vero, ma nemmeno perde. In somma sintesi possiamo dire che ha capito le difficoltà della squadra è intervenuto su testa e gambe, calandosi perfettamente nel ruolo di condottiero di una squadra che si deve salvare. Non è poco, tutt’altro. A complicare il lavoro del tecnico ci sono state altri episodi, altre voci che hanno generato piccole tempeste in un bicchier d’acqua, botta e risposta che, con un minimo di accortezza potevano essere evitate. Le due notizie divulgate da una testata nazionale alla vigilia di partite importanti, la nostra redazione non le ha riportate, non per distrazione o altro, ma solo perché abbiamo cercato di evitare qualsiasi appesantimento psicologico su un ambiente che sta lottando per mantenere la categoria. Diciamo che la parte del tifoso che è in tutti noi della redazione ha prevalso sul cronista, ripromettendosi di parlarne in un contesto più ampio, quando si inizierà a parlare del futuro. Un atteggiamento che avremmo tenuto anche sulla presenza di Sannino a Grosseto se non ci fosse stato l’intervento del DG Trabucchi e la risposta del giornalista Alaimo. Alle due tesi abbiamo dato lo stesso spazio, com’è corretto che sia, ma in tutta sincerità il battibecco non c’è piaciuto o meglio, l’avremmo evitato. Non era necessario né importante spiegare la presenza del tecnico in Maremma. C’era, punto e basta. Lasciamo da parte queste polemiche e concentriamoci sulla partita di sabato, un incontro importantissimo a cui il Siena si presenterà ancora una volta incerottato. Il tecnico dovrà fare ricorso a tutte le sue capacità per mettere insieme un undici affidabile, i giocatori dovranno dare tutto e di più, i tifosi si dovranno ancora stringere intorno ad una squadra che avrà come obiettivo minimo quello di non perdere e magari centrare quella vittoria che ormai manca da due mesi. Facile? No, ma dobbiamo almeno provarci. (NN)
Fonte: FOL