Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

Non è stato facile redigere la consueta rubrica per vedere cosa va e cosa non va. Troppa l’indignazione per la ennesima figuraccia fatta con la squadretta di quartiere di turno. Essere tifosi di calcio è difficile. Esserlo del Siena è quasi una missione impossibile di questi tempi. Ma andiamo avanti senza però far finta di niente. Questo no. Non lo potete chiedere. Vi abbiamo aperto le porte con entusiasmo ritrovato. Abbiamo capito, sopportato, stretto i denti durante la faticosa rinascita. Ora, dopo i recenti sviluppi e atteggiamenti, praticamente a metà del guado di questo orribile campionato siamo preoccupati, costernati. Delusi. Umiliati. E inviperiti. Almeno io. Non ci sono più alibi. Non ci sono più scuse. Il calcio, in Italia non è questo. Holding o non holding. Non le ha in primis la Proprietà che sta mostrando una maschera inquietante. Non le ha lo staff tecnico e non le hanno nemmeno i giocatori. Mercoledì si giocherà in un sobborgo di Siena: Badesse. Mai avrei creduto di pregare Iddio di non perdere anche là. Ma, visto come si sono messe le cose, non sarebbe una novità. Nella Società sembra regnare il caos: le persone vanno e vengono con un ritmo che stordisce e i risultati sono modesti. Speriamo che non abbia a venir di peggio. Come dice il detto “la speranza è l’ultima a morire”.

 MEZZO PIENO

Praticamente niente: solo qualche prestazione di singoli vedi Mignani.

MEZZO VUOTO

C’è forse da analizzare qualcosa in questo preciso momento nell’attuale Siena?

Fonte: FOL