20 anni dalla Robur in A, Mulinacci: “Che bello riabbracciare i protagonisti di quell’impresa”
“Era doveroso ricordare questo evento così importante. Sarà bello riabbracciare tanti dei protagonisti di quell’impresa. Vero che un tifoso non può vivere solo di ricordi, ma parliamo di ricordi di vent’anni fa, sempre vivi nella mente di tanti tifosi. Non siamo come a Casale o Vercelli dove festeggiano un titolo di cent’anni fa”. Lorenzo Mulinacci, presidente del Siena Club Fedelissimi, è intervenuto ieri a “Al Bar dello Sport”, trasmissione sportiva della Gazzetta di Siena, che ha dedicato la puntata alla serata celebrativa di domani nella sede dei Fedelissimi, in omaggio all’impresa memorabile di 20 anni fa.
“Quella sera non ero a Genova – ammette Mulinacci – mi ero fatto male a una gamba ed ero uno di quelli che credeva che la vittoria del campionato sarebbe arrivata in casa la settimana dopo. Altrimenti sarei venuto anche in sedia a rotelle. Andai in città subito dopo, ma i miei amici erano tutti a Genova e non conoscevo nessuno a giro. Era una città impazzita di gente che forse non aveva mai visto una partita. Il Siena in A aveva fatto presa, erano tutti a festeggiare aspettando la squadra. Ricordo uno stadio pieno alle 4 di notte. Mi vengono i brividi a ricordarlo”.
“La Robur quell’anno lì andò in A soprattutto grazie a De Luca, Mps era uno sponsor ma non così importante. Dopo la salvezza del primo campionato in A iniziò ad esserlo”, ricorda il presidente dei Fedelissimi.
Tornando all’attualità, il terzo fallimento in nove anni “sarebbe devastante – conclude Mulinacci – in quel caso sarebbe importante ripartire con un progetto sostenibile, con persone che fanno calcio spendendo un euro in meno di quello che si possono permettere. I soldi poi non sono tutto, servono anche le idee. I primi due degli ultimi tre anni non sono stati problemi economici, i soldi c’erano ma gli armeni non sapevano come spenderli”. (G.I.)
Fonte: Fol